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IL CAI BASSANESE FESTEGGIA I SUOI 120 ANNI DI FONDAZIONE
“SUI PASSI DI BALL…”
Un vento marzolino ma appena sopra lo zero termico ha accolto sul Ponte degli Alpini di Bassano una settantina di partecipanti all’escursione organizzata dal CAI bassanese sul percorso Bassano – S.Luca dell’11 marzo 2012. Tutti in posa per la foto “storica” di partenza. Ma perché storica? Perché rievocava la prima uscita inaugurale fatta il 12 marzo del 1893 dai primi fondatori del Club Alpino Bassanese. Ma, per chiarezza dei fatti, è meglio se facciamo un salto indietro di 120 anni. Il 12 novembre del 1892 un gruppo di 43 amici appartenenti alla classe borghese e nobiliare della città di Bassano si riunirono nella loro storica e prima assemblea, fondando il Club Alpino Bassanese e creando quella che sarà ed è la prima associazione sportiva del comprensorio. ”Lo iscopo è non di tentare pericolose salite o di raggiungere vergini altezze, ma di far conoscere ed apprezzare le bellezze de’ nostri monti, e di provvedere carte e istrumenti per agevolare studi, salite ed esplorazioni”. Così riportava il 14 novembre 1892 il giornale la “Provincia di Vicenza” nella corrispondenza da Bassano che così continuava: “L’idea fu accolta favorevolmente e ieri sera si raccolse un numero di aderenti e fu discusso e approvato lo Statuto, precedentemente compilato dal sig. Luigi Vinanti, direttore del collegio e instancabile lavoratore. Anzi, egli dichiarò che metteva a disposizione del Club una sala in via XX Settembre assicurando la vita alla novella istituzione”. L’associazione, che negli anni immediatamente successivi giocherà un ruolo rilevante nella storia politica e culturale della città, sorgeva sulla spinta di una motivazione che andava oltre lo specifico culto per le montagne; si innestava infatti su una tradizione naturalistica che aveva avuto, tra gli altri, in Bassano due personaggi di fama e di levatura internazionali: Giambattista Brocchi e Alberto Parolini. Va inoltre ricordato che uno dei maggiori alpinisti mondiali di quel secolo, l’irlandese John Ball, aveva sposato la figlia di Parolini, Elisa, e aveva frequentato a lungo l’ambiente bassanese. Ball, pioniere dell’esplorazione alpina internazionale e primo presidente dell’Alpine Club Inglese aveva fatto di Bassano la base strategica per le sue ripetute esplorazioni nelle Alpi Orientali nonché le continue escursioni negli stessi monti bassanesi; escursioni che certamente coinvolsero i primi appassionati alpinisti della città. A seguito di ciò e come gita inaugurale del club il 12 marzo 1893 ebbe luogo l’escursione da Bassano a S. Luca di Crosara. Le cronache del tempo ci informano che oltre a 52 soci, si aggiunsero 4 ufficiali degli alpini e 35 allievi del Collegio Vinanti come componenti della banda dell’istituto che all’arrivo incontrarono il nobile Passarin, sindaco di Crosara, allora comune “con fanfara e codazzo di gente tra archi di alloro, scritte e bandiere” ai quali si aggiunsero i soci del Club Alpino di Schio “attraversando tosti, monti e valli vicentine”. Così trascorse la prima uscita del Club Alpino Bassanese.
Ma torniamo ai giorni nostri. Sotto un sole splendido, con buona lena e percorrendo pressappoco lo stesso percorso collinare degli avi, con continui innesti di nuovi partecipanti, dopo circa cinque ore di saliscendi i nostri novelli pionieri, divenuti ora un centinaio, hanno raggiunto sudaticci il colle di S. Luca. Accolti a tamburo battente dalla banda di Crosara, dopo un ristoro veloce organizzato dagli alpini locali sono iniziate le celebrazioni. Autorità di prim’ordine, tra cui il Presidente Nazionale del CAI, un paio di sindaci, il vicepresidente Provinciale, tre presidenti sezionali del CAI e altre autorità hanno spiegato e ricordato le motivazioni per cui ci trovavamo in quel luogo. Dopo l’immancabile e tradizionale black-out microfonico, lo storico past president e omonimo del primo presidente Luigi Vinanti, ha donato con orgoglio alla sezione l’originale della lettera autografa del 1901 fortunosamente ritrovata ed inviata dal futuro Papa Pio X al proprio nonno elevando ulteriormente la qualità della manifestazione. A questo punto è iniziata la sfilata con la banda in testa verso Crosara di Marostica. Durante il percorso è stato ripetuto più volte il brano “La montanara” quale inno di rappresentanza del CAI nazionale. Sarà stato un sole radioso o l’aria di primavera o un percorso tappezzato da primule o, semplicemente, la voglia di stare assieme in allegria, ma a tutti è sembrata una giornata bellissima. Un tuffo nell’ottimo ristorante ha aumentato ulteriormente l’indice di gradimento. Ma la giornata non è finita così, anzi. Nel pomeriggio c’è stata la possibilità di completarla effettuando una breve escursione naturalistica con accompagnatore, oppure, effettuando la visita guidata al “Museo della paglia “ locale, vanto di una bella tradizione ormai persa nel tempo. La terza opzione era la discesa organizzata e guidata dal nostro gruppo Geo-speleo nella vicina “Grotta delle Aguane”, tradizionalmente ritenuto un luogo da streghe. Un bel gruppo di intrepidi soci ha affrontato, dopo il lauto e ricco pranzo, e con qualche difficoltà i cunicoli angusti e tortuosi della grotta. A dire la verità pur essendo agili e snelli hanno dovuto anche “grufolare” in mezzo a qualche bella pozza di fango, testimoniato dall’insudiciamento degli abiti osservato all’uscita. Il pullman ha raccolto i vari gruppi riportando al Ponte degli Alpini i nostri eroi, stanchi, sporchi ma felici.