CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di BASSANO del GRAPPA
Sezione di DUEVILLE
Mercoledì 06 gennaio 2016

L'escursione, o meglio la serie di escursioni che vi proponiamo, si svolgerà attraverso i principali luoghi inte-ressati agli eventi della Grande Guerra del Carso Isontino nel corso del 1915, guidati dall'esperto dell'Associazione Culturale "Zenobi" Paolo Pollanzi e dall'ONCN Gianni Frigo .

Ci si muoverà con brevi spostamenti in pullman che ci porteranno ai punti di partenza di brevi camminate che ci faranno raggiungere le famigerate "quote" sulle quali l'esercito sabaudo registrò, dal maggio al dicembre 1915, la perdita di ben 113'000 soldati nelle prime quattro battaglie dell'Isonzo a fronte di 90'000 austrounga-rici messi fuori combattimento per avanzare al massimo di qualche centinaio di metri.
Raggiunta Monfalcone, verso le nove, incontreremo Paolo Pollanzi e con lui intraprenderemo i percorsi del Parco Tematico sulla Grande Guerra, un museo all'aperto dedicato al primo conflitto mondiale, situato sul primo gradone carsico che si affaccia in posizione dominante alto sulla pianura friulana.
L'area si estende su circa 4 kmq ed è aperto dal 2005 proponendo tre diversi ambiti della zona di guerra sulla quale si sono svolte diverse battaglie tra il giugno del 1915 ed il maggio del 1917.
Gli itinerari del Parco Tematico che percorreremo si snodano per caverne e trincee italiane e austroungariche, contrapposte e, a volte, a pochi metri le une dalle altre.
Passeremo per la ridotta di Quota 121 raggiungendo poi la trincea di Quota 85, struttura del sistema difensivo austro-ungarico invano assaltata per tutto il '15 e occupata dall'esercito italiano solo nell'agosto del 1916 do-po la vittoria nella Sesta Battaglia dell'Isonzo, una linea difensiva dotata anche di ricoveri per le truppe. Que-sta Quota è dedicata ad Enrico Toti, uno dei personaggi italiani più simbolici della Grande Guerra: questo civi-le disabile, privo di una gamba persa in un incidente sul lavoro e quindi scartato alla leva di massa, compera-tasi una divisa voleva a tutti i costi partecipare alla lotta contro gli Asburgo ma, non essendo un militare, veni-va sistematicamente allontanato dalle prime linee dagli ufficiali che lo consideravano una inutile e gravosa responsabilità. Riuscì alla fine a realizzare il suo sogno infilandosi tra le truppe destinate ad attaccare la quota che oggi porta il suo nome e venendo colpito a morte durante l'assalto. Deriso ed snobbato in vita, da morto assurse immediatamente a simbolo della determinazione alla lotta da portare ad esempio a tutti i soldati del regno: d'altronde, si sa, l'esercito in guerra ha bisogno di eroi.
Passeremo poi alla trincea Joffre, importante linea di difesa asburgica, conquistata dai battaglioni italiani già nel giugno del 1915. Molto suggestiva la Grotta Vergine, una cavità naturale intercettata durante lo scavo del-la trincea, e immediatamente utilizzata come ampio ricovero dove proteggersi dalle granate durante i bom-bardamenti dagli austriaci prima e, dopo la sua conquista da parte italiana, dai nostri soldati.
Tornati al pullman ci sposteremo al museo di San Martino del Carso per effettuarne la visita e pranzare al sacco sotto i gazebo, gentilmente messi a disposizione dagli amici del museo.
Proprio qui Giuseppe Ungaretti scrisse una delle sue più famose liriche. Nell'agosto del 1916, tra un combat-timento e l'altro, consegna al giovane amico tenente Ettore Serra le poesie scritte nei mesi precedenti su fo-glietti, cartoline, margini di vecchi giornali, spazi vuoti di lettere ricevute. Colpito dall'originalità di quei versi, Serra propone all'amico soldato di pubblicare le opere che usciranno in 80 copie con il titolo "Il Porto Sepolto".
Dopo la pausa pranzo, risaliti in autobus, raggiungeremo il piazzale di Monte San Michele seguendo la guida che ci accompagnerà a visitare il museo all'aperto del Monte San Michele, dal quale si ha la visione dell'intero fronte carsico. Lungo il suggestivo itinerario della cima 3 scopriamo, grazie anche al periodo invernale che ha spogliato piante e cespugli dalle foglie restituendoci la visione completa della nuda roccia da cui è costituito il terreno, le strutture ed i monumenti costruiti tra le quattro cime di questo rilievo carsico risalenti alla Grande Guerra. Ci portiamo alla caverna austriaca del Generale Lukachich che costeggia Cima 3 e arriva infine all'entrata dello Schönburgtunnel, nei pressi di Cima 2.
Il Monte San Michele, alto 275 metri, principale bastione difensivo austro-ungarico sul Carso isontino, fu fero-cemente conteso tra Italiani e Austro-Ungarici fin dal primo anno della Grande Guerra per la sua importantis-sima posizione dominante (la più elevata dell'altipiano carsico). La sommità del Monte San Michele è stata riconosciuta dal 1922 "Zona Monumentale" perché nel 1916 venne conquistato e protetto con molti sacrifici dalle fanterie italiane contro i reiterati attacchi nemici. È proprio qui, tra l'altro, che fece la prima comparsa sul fronte italiano una nuova, terribile, arma di distruzione di massa: il gas asfissiante. Tornati all'autobus e salu-tata la nostra guida, Paolo Pollanzi, partiremo per il rientro previsto per le ore 21.