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ITINERARIO N° 44
3.7/5 di voti (19 voti)

Posizione geografica

Sinistra Brenta

SENTIERO 944
Cresta di San Giorgio

Livello di difficoltà

Escursionisti Esperti

Dislivello

850 metri

Tempo di percorrenza

Ore 3,00

Percorso

Solagna-Bresagge (230 m) – Strada Moschina Bassa (1080 m)

Manutenzione

Sezione CAI di Bassano del Grappa

Referente per la manutenzione

Gruppo Manutenzione Sentieri

Descrizione

Si tratta di un sentiero che deve essere affrontato con prudenza.

Merita ricordare che il percorso alpinistico originale è stato individuato e fatto conoscere alpinisticamente da Giovanni Zorzi di Bassano del Grappa nei primi anni del secondo dopoguerra.

Solo in seguito, in tempi diversi, sono state trovate alternative escursionistiche ai vari passaggi di roccia, creando così un secondo percorso meno impegnativo ma non meno affascinante.

La presenza di enormi massi tra i quali si snoda il percorso, lo rende divertente e molto panoramico.

Si raggiunge Solagna per la vecchia statale lungo il Brenta e superato il centro si sale per ripidi tornanti alle Case Bresagge e poco dopo si può parcheggiare (230 m).
Si parte su strada asfaltata che sale in direzione nord verso le case Mattecci dopo due ampie curve, sulla sinistra, si trovano le indicazioni per S. Giorgio che, per una vecchia mulattiera, permettono di tagliare l’ultimo tratto di strada.
Si prosegue passando vicino all’ultima casa e si sale verso l’interno della Valle di S. Giorgio.
Raggiunto in leggera salita l’alveo della valle si piega decisamente verso sinistra quasi in piano per poi salire moderatamente il versante con direzione ovest fino a raggiungere una grande croce metallica.
La mulattiera sale scalinata deviando decisamente a destra e in breve raggiunge l’Eremo di S. Giorgio (460 m) e superata la chiesetta e il piccolo pianoro dietro il sacello della Madonna, si prosegue per traccia ben evidente seguendo sempre il filo di cresta lungo la massima pendenza.
Si lascia a sinistra la deviazione del sentiero 944bis per il sentiero 943 della Valle dei Cavallini (590 m). E’ questa l’ultima deviazione per chi non volesse salire la parte alta della cresta, dove un passaggio attrezzato di alcuni metri richiede un discreto allenamento.
Seguendo la traccia si raggiunge la targa dedicata a Giovanni Zorzi che valorizzò questo interessante percorso alpinistico.
Da qui inizia la variante alpinistica segnata con bolli rotondi di colore minio (arancione scuro) con difficoltà su roccia dal I° al IV° grado.
Il percorso escursionistico, segnalato con i colori rosso e bianco, prosegue in cresta a zig-zag per trovare i punti di minor difficoltà sino a raggiungere un dosso (953 m) di fronte all’ultima parete rocciosa.
Si scende alla forcella sottostante passando il bosco e si sale per traccia in salita allontanandosi dallo spigolo che rimane a destra; per tracce lungo la massima pendenza il ripido pendio (scivoloso con terreno bagnato) punta alla base delle rocce in corrispondenza di un breve canalino che si risale per rocce, terra e radici.
Una corda metallica aiuta a raggiungere un terrazzino sulla destra dove, con l’aiuto di alcuni gradini di ferro, permette di superare direttamente gli ultimi metri verticali di roccia e arrivare così ad un aperto pulpito erboso con vista sul Canale del Brenta.
La traccia continua senza difficoltà per bosco rado, raggiunge i prati della Casera Botte e la Strada delle Penise o Moschina Bassa (1080 m). Seguendo la strada verso destra in direzione sud si raggiunge Campo di Solagna (1020 m), mentre verso sinistra, direzione nord, si incontra dopo pochi minuti il raccordo con il sentiero 943 della Valle dei Cavallini.

 

Sentiero 944 dislivello

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